L´Orto delle donne è solidale
01-05-2018 12:07 - News Generiche
Al banco di piazza Mercurio anche Abey e Juliet, due richiedenti asilo
MASSA. Con il sorriso di Abey e Juliet, due ragazze richiedenti asilo, a Massa da un anno, una bancarella dell´Orto delle donne ha accolto turisti e cittadini in piazza Mercurio, prima dell´ingresso di Spino Fiorito, per vendere piccoli oggetti di artigianato solidale. L´Orto delle donne è il progetto nato a fine 2017, ideato da Paolo Casotti della Uisp grande età onlus, con l´obiettivo di fare qualcosa per gli altri, impegnando l´estro delle donne massesi e, da qualche tempo, anche di alcune rifugiate, ospiti dei centri di accoglienza locali. L´orto si trova nei terreni di proprietà dell´Istituto Alberghiero Minuto, ed è stato coltivato a pomodori, finocchi, barbe, carote e patate. I frutti di questo raccolto, che ancora deve spuntare, verranno consegnati alle famiglie bisognose; si è svolto poi anche un corso di cucina italiana e cinque artigiane hanno iniziato a creare gioielli in resina, borse in cuoio e soprammobili fatti di vecchi libri intagliati, per raccogliere fondi da devolvere. In occasione di Spino Fiorito l´Orto delle donne si è rimboccato le maniche e ha messo in piedi una piccola bancarella con gli ultimi oggetti creati. Venditrici d´eccezione Abey e Juliet, accompagnate dalla loro referente della cooperativa Odissea, di cui fanno parte. La loro esperienza all´interno dell´Orto delle donne è bella e dà speranza: «Sono qui da poco più di un anno- dice Abey che già parla un buon italiano-; mio figlio è nato a Massa, ci hanno accolto bene, con le altre ragazze sono amica, imparo la lingua, e ora so anche cucinare. Faccio la pizza, tutta da sola». Anche Juliet ha un figlio nato in Italia ed è attraverso di lui che passa la vera sua integrazione: «Andiamo al parco- dice- giochiamo con gli altri bambini. Le altre mamme mi danno consigli». Nessuna vuole parlare delle proprie tristi storie, scappate dalla Nigeria perché in grave pericolo di vita, e raggiunte dai loro compagni in Italia, dove hanno dovuto ricominciare tutto daccapo, in attesa che qualcuno gli dica quale sarà il loro futuro. Le giornate si dividono tra le lezioni di italiano in uno dei locali messi a disposizione dalla parrocchia di Marina di Massa, la cura dell´appartamento dove vivono, i giochi con i figli, la coltivazione dell´orto e i corsi di cucina italiana. «Mi piace la cucina italiana- dice Juliet- i risotti, la pasta. Ci hanno insegnato tante cose». E a Spino Fiorito le due rifugiate hanno trovato anche "da lavorare" per vendere gli oggetti creati da Marina Martini e Sandra Passalacqua, due rappresentanti dell´Orto delle donne, le cui attività, da qualche mese, hanno avuto anche il patrocinio di Regione Toscana e ministero delle Politiche sociali. «L´Orto
delle donne- spiegano- è un orto sociale urbano, che ha già svolto 30 ore di formazione, con 22 donne; abbiamo consegnato buoni spesa e pacchi alimentari e partecipato ad eventi promozionali. Ora aspettiamo il nostro raccolto e nuove avventure».